Fare la birra: meglio partire da zero o usare un malto preparato?

Due birre ambrate

Altro che prerogativa dei Paesi dell’Europa settentrionale: i consumi di birra in Italia crescono costantemente, anno dopo anno, e di pari passo aumentano sempre di più anche le persone che si avvicinano al cosiddetto “homebrewing”, ovvero la produzione di birra casalinga. Questa può avvenire partendo dagli ingredienti di base oppure utilizzando dei preparati pronti all’uso: prosegui nella lettura per scoprire qual è il metodo che fa al caso tuo.

La preparazione della birra coi metodi per esperti

Chi ha maggiore dimestichezza con la birra fai da te probabilmente ricorre al cosiddetto metodo “all grain”, che prevede come ingredienti di partenza dei grani di malto opportunamente selezionati. Si tratta di un metodo che richiede attrezzature e abilità particolari, dal momento che tutti gli ingredienti (non solo il malto d’orzo, ma anche il luppolo, lo zucchero, lo specifico ceppo di lieviti, ecc.) vanno selezionati e dosati accuratamente; è inoltre necessaria una bollitura del mosto più o meno lunga. Un altro metodo è il cosiddetto “E+G”, in base a cui si utilizzano sia grani che estratto di malto, e che risulta più semplice di quello sopra descritto anche se comunque rimane laborioso.

Questi due metodi, descritti sommariamente, permettono di produrre una birra con elevati livelli di personalizzazione proprio per la possibilità di scegliere ogni singolo tipo di ingrediente e di svolgere a piacimento le diverse fasi di realizzazione.

L’utilizzo degli estratti luppolati

21461 malto per birra Bock Black RockSi tratta del metodo più semplice in assoluto, poiché contempla l’impiego di estratti maltati già contenenti il luppolo (amaricati) e pronti per l’uso immediato. Questi necessitano di una bollitura minima o addirittura nulla e, in sostanza, richiedono solo l’aggiunta di acqua e zucchero al fine di fornire nutrimento ai lieviti durante la fase di fermentazione.

Gli esperti consigliano a chi si sta avvicinando al mondo dell’homebrewing di partire proprio da questo metodo. Grazie ai kit con estratti luppolati, infatti, si può prendere dimestichezza con tutti i vari procedimenti di preparazione della birra fatta in casa e acquisire esperienza nel maneggiare le attrezzature e nell’effettuare le operazioni di travaso e imbottigliatura.

Anche se gli estratti pronti all’uso tendono a lasciare poco spazio alle personalizzazioni, in realtà l’homebrewer ha comunque un certo margine di libertà: può, ad esempio, scegliere di sostituire lo zucchero con particolari malti o parzialmente col miele, oppure optare per una particolare tipologia di lieviti.

Leggi anche: Quali sono le differenze tra birre artigianali e industriali?

E tu, che tipo di birra vuoi preparare?

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